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Psicologia Social con Francesco Gallo

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Psicologia Social con Francesco Gallo

Tag: orientamento

Diventare Psicologo: Orientarsi – #4 IL TIROCINIO POST-LAUREAM IN PSICOLOGIA

Diventare Psicologo: Orientarsi – #4 IL TIROCINIO POST-LAUREAM IN PSICOLOGIA

Auguri di nuovo. Hai finalmente raggiunto il tanto agognato obiettivo di prendere una laurea “completa”, una laurea magistrale. Ecco, probabilmente percepisci questo momento come uno dei più importanti periodi di transizione della tua vita, accompagnato da una buona dose di confusione con un altrettanto buona dose di incertezza. Si, ti capisco, probabilmente ti stai chiedendo, come mi sono chiesto anch’io, se ora potrai finalmente gettarti a capofitto nel mondo del lavoro. Questo pensiero è lecito e giusto, ma viene smontato sistematicamente appunto dall’incertezza delle tue competenze riguardanti il tuo ambito di studi. Purtroppo è così, la maggior parte degli studenti, me compreso, dopo la laurea si rendono conto che hanno nel loro bagaglio esperenziale davvero poco, se non una quantità industriale di nozioni tecniche, che potrebbero comunque essere sfruttate. In che modo? Ad esempio facendo formazione! Ma il discorso relativo a COSA SI PUO’ FARE con in mano una laurea triennale o una laurea specialistica in psicologia (senza proseguire il percorso con tirocinio e abilitazione) è un argomento che tratterò a parte in un altro video. Ora invece ipotizzerò che tu sia uno studente che ha deciso di proseguire il suo percorso formativo, svolgendo l’anno di tirocinio post lauream richiesto come requisito fondamentale ai fini del sostenimento dell’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di Psicologo. Tale tirocinio ha, in teoria, l’obiettivo di farti mettere in atto tutto ciò che hai imparato durante il tuo percorso di studi. In poche parole, serve a praticizzarti e farti prendere dimestichezza con quella che sarà la tua futura professione. Il tirocinio, come già accennato, ha la durata di 1000 ore (tendenzialmente un anno), e dovrà essere svolto in due ambiti applicativi diversi, ma non necessariamente in due sedi diverse, per la durata di  500 ore (circa 6 mesi) ad ambito. Dove puoi svolgere il tirocinio? Sul tuo sito di facoltà troverai un documento contenente una lista di numerosi enti convenzionati con la tua Università presso la quale potrai svolgere il tuo tirocinio, sotto la supervisione di un tutor (uno psicologo o psicoterapeuta) che dovrà garantire e supervisionare, appunto il tuo livello di preparazione e di apprendimento sul livello delle competenze pratiche. Tendenzialmente, la lista di enti, permette comunque una vasta scelta di opzioni, che ti potranno consentire di svolgere il tirocinio in varie parti d’Italia (ovviamente se hai frequentato un’università in Lombardia, troverai in tale lista per la maggior parte enti presenti sui territori limitrofi). Ok, hai scelto l’ente, hai telefonato e ti hanno dato la disponibilità per un colloquio. Tutto ciò che devi fare ora è ritirare dei moduli alla segreteria della tua università da compilare congiuntamente con il tuo tutor, per far sì che che ti venga consegnato un libretto che dovrai riempire periodicamente con date e contenuti della tua esperienza di tirocinio, il tutto timbrato e firmato dal tuo tutor/presidente dell’ente. Insieme ai moduli ci sarà da consegnare, inoltre una ricevuta di pagamento relativa all’assicurazione contro gli infortuni e responsabilità civile (una somma abbastanza contenuta), il tutto decorato con una marca da bollo. Ovviamente, dal punto di vista prettamente burocratico, qualcosa può cambiare da università a università, ma tendenzialmente gli step sono questi. Concluse le prime 500 ore di tirocinio, dovrai recarti nuovamente in segreteria per riprendere i moduli e ripetere il processo fatto 500 ore di tirocinio prima, questa volta a costo zero. Terminato il tirocinio dovrà essere redatta una relazione complessiva di ciò che hai fatto durante le 1000 ore, firmata e timbrata dal tutor, che consegnerai insieme al libretto compilato. Ecco, sei ufficialmente pronto per sostenere l’esame di stato! Mi piacerebbe sapere quali sono state le vostre esperienze al riguardo, sia per correggermi, sia per integrare nuove conoscenze o aggiornamenti, ma soprattutto per confrontarci ed essere utili ai nostri futuri colleghi! Potete farlo qui nei commenti, oppure sulla pagina Facebook. Alla prossima e in bocca al lupo!

Autore Francesco Gallo PsicologoPubblicato il 16 Febbraio 2017Tag numero aperto, orientamento, pedagogia, psicologia, psicologo, sociologia, test d'ingresso, universitàLascia un commento su Diventare Psicologo: Orientarsi – #4 IL TIROCINIO POST-LAUREAM IN PSICOLOGIA

Diventare Psicologo: Orientarsi – #2 COSA SI STUDIA A PSICOLOGIA

Diventare Psicologo: Orientarsi – #2 COSA SI STUDIA A PSICOLOGIA

Una delle domande da porsi, e mi sono posto anch’io, quando si sceglie la facoltà universitaria riguarda le materie e le tematiche che poi saranno oggetto dei diversi esami. Probabilmente il vostro desiderio è diventare psicoterapeuta, psicologo, o di svolgere una delle altre professioni che è possibile esercitare con questa laurea. Ma la domanda principale all’inizio è sempre a stessa: a Psicologia cosa si studia?

A questa domanda non è possibile dare una sola risposta in quanto i programmi dei corsi di laurea variano in base all’università che si è scelto di frequentare. Quindi il consiglio migliore che posso dare è quello di informarsi presso l’ateneo e leggere attentamente il piano di studi previsto per il corso di laurea in Psicologia. Ovviamente, tutto disponibile sui siti delle Università.

Ma tranquilli, non ho fatto questo video semplicemente per dirvi una tale ovvietà. Ecco quindi per voi, una breve rassegna di ciò che si studia a Psicologia!

Innanzitutto, un’area essenziale di conoscenza dello psicologo è quella che riguarda la Psicologia Generale.

Suona strano, ma questo è il nome proprio di una materia e in generale di un insieme di conoscenze che riguardano le nostre funzioni psicologiche.

«Tipo?»
La Percezione, l’Attenzione, la Memoria, l’Intelligenza, il Pensiero, il Linguaggio, la Comunicazione, l’Apprendimento, ma anche la Motivazione e le Emozioni.

È un tappeto, una base essenziale per ogni psicologo, tanto che generalmente è uno dei primi esami – se non il primo – che lo studente di psicologia sostiene. Lo psicologo conosce bene queste basi, perché sono le fondamenta del comportamento umano e gli permettono di capire processi e funzionamenti più complessi, come ad esempio, il perchè riusciamo ad imparare ad andare in bicicletta e non dimenticarlo mai anche se non porteremo mai più una bicicletta in vita nostra. Tutto questo, ovviamente, senza trascurare le conoscenze approfondite sulla Psicologia della Personalità che ogni psicologo deve avere legate all’approfondimento del carattere, dei valori personali, dei propri interessi e orientamenti verso determinati elementi.

Detto questo, qualcuno ogni tanto si meraviglia quando si parla in tale ambito anche di neuroni e sistemi nervosi: molti credono che lo psicologo si interessi solo di psiche, e non di tutto ciò che riguarda il corpo.
«E non è così?»
Eh no, non possiamo pensare che una prescinda dall’altro (e viceversa).

Lo psicologo  da un lato studia diversi elementi di Biologia, Genetica, Neurologia e Psicofisiologia (cioè il rapporto tra processi fisiologici e psicologici), e dall’altro le implicazioni più strette che questi hanno con il comportamento. Parlo ad esempio di tutta l’area Psicosomatica, che riguarda, in termini molto generali, lo studio delle connessioni tra mente e corpo, soprattutto (ma non unicamente) da un punto di vista patologico.

Insomma, la mente e il corpo non vengono certo trascurati ed è possibile ritrovarli entrambi, strettamente collegati negli esami che trattano la Psicologia dello Sviluppo. Quest’ultima studia l’evoluzione e lo sviluppo del comportamento umano, dalla nascita alla morte. Si differenza della Psicologia dell’Età Evolutiva, la quale prende in considerazione solo lo sviluppo psicologico nella fascia d’età tra i 3 e i 18 anni.

A tutto questo si aggiunge anche uno studio di base della Psichiatria, della Neuropsichiatria e dell’utilizzo degli psicofarmaci: lo psicologo, come forse sai, non può prescrivere farmaci (solo i medici possono), ma lavorando spesso in equipe con medici, psichiatri, neurologi ecc. è bene che abbia una preparazione di base in materia.

Quindi, riassumendo, mente e (in parte) corpo fanno parte delle conoscenze base dello psicologo.
A questo punto le strade si allargano e le corsie aumentano: lo psicologo infatti non si limita a studiare l’uomo in sé, ma anche i sistemi viventi più complessi, come società, comunità e organizzazioni lavorative.

A queste discipline bisogna aggiungere lo studio di materie come filosofia, sociologia, inglese, informatica, e statistica (si, avete capito bene, ma dovete sapere che la statistica è una colonna portante della ricerca), sempre considerando che, come già detto, le materie del corso di laurea possono variare da ateneo ad ateneo e che, durante la eventuale specialistica post laurea, se ne potrebbero aggiungere di nuove.

Dovreste ora esservi resi conto di costa si studia a Psicologia. Per accedere a tale corso di laurea c’è un test di accesso da superare, gestito con modalità e programmi diversi da ogni singola università. Per farlo potete prepararvi su libri per il test di Psicologia, e se volete chiedermi aiuto e consigli.

Autore Francesco Gallo PsicologoPubblicato il 10 Gennaio 201717 Gennaio 2017Tag lavoro, libera professione, orientamento, psicologia, psicologo, sociologia, studio, universitàLascia un commento su Diventare Psicologo: Orientarsi – #2 COSA SI STUDIA A PSICOLOGIA

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